Recente e importante sentenza in merito all'assenteismo ingiustificato del dipendente
La sentenza n. 20/2022 del 27/05/2022 del Tribunale di Udine, prende in esame la prassi sempre più diffusa dell’ assenteismo ingiustificato del dipendente dal luogo di lavoro, quale comportamento finalizzato ad ottenere il licenziamento per giusta causa e usufruire così della NASPI.
Il Tribunale è intervenuto sul caso di una lavoratrice che si era assentata dal posto di lavoro senza fornire una giustificazione.
Dopo sei mesi e varie missive inviate alla dipendente, il datore di lavoro aveva comunicato al Centro per l’Impiego le dimissioni della dipendente, privandola così del diritto all’indennità di disoccupazione.
Nel merito, il Giudice ha ritenuto illegittimo il comportamento della lavoratrice, che non si era dimessa, assentandosi dal lavoro per un lungo periodo e ha ritenuto invece corretta la condotta del datore di lavoro.
Il Tribunale, nel caso de quo, ha affermato che vi erano diversi elementi dimostranti l’univocità della volontà della lavoratrice di porre fine al rapporto lavorativo per indurre l’azienda a recedere dal contratto attraverso un licenziamento per giusta causa, al fine di ottenere la NASPI.
Dunque, alla luce della sentenza in questione, l’interpretazione del Tribunale favorirebbe la cessazione del rapporto lavorativo per fatti concludenti e non consentirebbe l’uso del licenziamento per giusta causa, in quanto, così facendo, si tutelerebbe il dipendente infedele attraverso l’erogazione di provvidenze pubbliche.
L’assenza ingiustificata viene quindi equiparata alle dimissioni e pertanto il lavoratore non può usufruire della NASPI.